SCRIPT
Il destino inconsapevole

L'analisi transazionale

Gli stati dell'IO si sono formati con le varie influenze degli atteggiamenti normativi e affettivi che caratterizzano i messaggi genitoriali. Con l'A.T. si scopre come i genitori trasmettono quello che hanno imparato e ricevuto, in termini di comportamento, ai loro figli. Non c'è soluzione di continuità alla trasmissione del copione. L'A.T. ci aiuta soprattutto ad individuare i copioni di vita: quelli che assegnano una parte e sono il modo più facile per affrontare la vita pur essendo anche il mezzo per soffrire.
L'A.T. è di valido aiuto per tracciare un quadro della personalità e quindi individuare le parti marcatamente soggette ai condizionamenti esteriori; i comportamenti derivanti da comunicazioni nevrotiche, che rispecchiano uno stile di vita e una comunità sociale e culturale malata. Gli studi sulla comunicazione ci fanno rilevare con l'A.T. la parte più esteriore dello SCRIPT culturale e individuale.
L'A.T. viene usata anche per migliorare la comunicazione all'interno di strutture aziendali. Il fine è di raggiungere una comunicazione cosiddetta “assertiva”, cioè atta ad affermare il proprio essere in modo positivo e costruttivo. Essere a proprio agio anche in presenza di interlocutori ostili. In tutto questo c'è una visione della vita molto americana. Infatti il termine “assertivo” deriva da “assertiveness”, incidere sui comportamenti, rimarcare sugli aspetti positivi: la ricerca di formare dei cittadini modello e vincenti incidendo su fattori comportamentali.
Parlando di SCRIPT si corre facilmente il rischio di cadere in un ambito esclusivamente comportamentale e quindi seguire le teorie che appartengono a queste. Con i comportamenti si affrontano i sintomi e intervenire sui sintomi con ricette, indicazioni non vuol dire affrontare le cause dello SCRIPT o almeno averne la coscienza.
Gli stati dell'IO si sono formati con le varie influenze degli atteggiamenti normativi e affettivi che caratterizzano i messaggi genitoriali.
Con l'A.T. si scopre come i genitori trasmettono quello che hanno imparato e ricevuto, in termini di comportamento, ai loro figli. Non c'è soluzione di continuità alla trasmissione del copione. L'A.T. ci aiuta soprattutto ad individuare i copioni di vita: quelli che assegnano una parte e sono il modo più facile per affrontare la vita pur essendo anche il mezzo per soffrire.
L'A.T. è di valido aiuto per tracciare un quadro della personalità e quindi individuare le parti marcatamente soggette ai condizionamenti esteriori; i comportamenti derivanti da comunicazioni nevrotiche, che rispecchiano uno stile di vita e una comunità sociale e culturale malata. Gli studi sulla comunicazione ci fanno rilevare con l'A.T. la parte più esteriore dello SCRIPT culturale e individuale.
L'A.T. viene usata anche per migliorare la comunicazione all'interno di strutture aziendali. Il fine è di raggiungere una comunicazione cosiddetta “assertiva”, cioè atta ad affermare il proprio essere in modo positivo e costruttivo. Essere a proprio agio anche in presenza di interlocutori ostili. In tutto questo c'è una visione della vita molto americana. Infatti il termine “assertivo” deriva da “assertiveness”, incidere sui comportamenti, rimarcare sugli aspetti positivi: la ricerca di formare dei cittadini modello e vincenti incidendo su fattori comportamentali. Parlando di SCRIPT si corre facilmente il rischio di cadere in un ambito esclusivamente comportamentale e quindi seguire le teorie che appartengono a queste. Con i comportamenti si affrontano i sintomi e intervenire sui sintomi con ricette, indicazioni non vuol dire affrontare le cause dello SCRIPT o almeno averne la coscienza.
Certo è che i comportamenti, grazie agli etologi, ci fanno comprendere le caratteristiche di una specie meglio della struttura anatomica. Le interazioni tra essere e ambiente produce esseri complessi e variabili. Lo SCRIPT riguarda questo adattamento. Se il termine razza ha un senso, lo si deve allo SCRIPT, alla capacità di trasmettere la cultura ed i comportamenti. Con lo SCRIPT, chi più chi meno, scontiamo i limiti dell'esistenza, dell'infanzia e di ciò che abbiamo ricevuto dai genitori.
Non si può dimenticare parlando di A.T. dell'opera di T. Harris: “Io sono OK., Tu sei OK.”. Harris, con questo libro, analizza le relazioni tra gli individui sulla base degli stati dell'Io, portando una ulteriore esemplificazione all'A.T. Il dialogo con il prossimo, secondo Harris, rivela insieme allo stato dell'Io, la posizione esistenziale. I 4 fondamentali atteggiamenti sono: IO sono OK, TU non sei OK; IO non sono OK, TU sei OK; IO non sono OK, TU non sei OK; IO sono OK, TU sei OK.
I primi tre atteggiamenti di relazione sono viziati da uno stato dell'Io BAMBINO che ha perso la fiducia in sé nell'altro o in entrambi. Il quarto si basa sulla fiducia reciproca che porta ad avere dalla relazione il massimo di informazioni e di positività: è la relazione adulta. Il libro di T. Harris insegna a ricercare quest'ultimo atteggiamento. Diversamente si hanno relazioni complementari GENITORE - BAMBINO viziate dall'atteggiamento negativo.
Le relazioni che si basano sul confronto “tu sei più di me” o “tu sei meno di me” sono svolte con un codice determinato da codici e convenzioni. Si impara a fare questo da bambini, si ci confronta con modelli cui si uniforma il sentire e la classificazione degli altri. Riduciamo tutto ad una rappresentazione. Superare questo si può con il lavoro analitico che con l'affidamento al sé dà il senso del senso: l'essere.
Per approfondire le dinamiche del nostro agire occorre un lavoro di introspezione e di ascolto che può avvenire solo con un lungo e faticoso percorso di analisi psicologica.
Come per tutte le scienze, scopriamo che anche per lo SCRIPT, si hanno più domande che risposte. K. Lorenz pone al riguardo una domanda fondamentale: “Perché ogni processo di apprendimento produce adattamento?”. Berne con l'Analisi Transazionale individua con i copioni di vita l'assunzione di ruoli con cui ognuno di noi poi recita la sua parte sulla scena del mondo.

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